La Terapia della Bellezza – La Forza del Volontariato

In Palazzo Vecchio Storie di coraggio ed altruismo

Martedì 19 aprile si è tenuta la presentazione dei volumi a cura di Acisjf Firenze, ATT e Simone Mauro. Ospite Don Luigi Ciotti.

Martedì 19 aprile nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio si è tenuto l’evento “La Terapia della Bellezza – La Forza del Volontariato” dedicato alla presentazione dei volumi: “Non conosco noia” a cura di Acisjf Firenze, “Storie e Testimonianze” a cura di ATT e “La terapia della bellezza” di Simone Mauro.

Al centro delle pubblicazioni, sostenute grazie al Progetto “Cammino con te: prevenire il disagio” di Acisjf Firenze in partenariato con ATT, storie di dolore e solidarietà nella malattia e nella marginalità raccontate attraverso il punto di vista dei vari protagonisti.

L’incontro, condotto dalla giornalista Lucia Lunghini, si è aperto con i saluti di apertura del Sindaco di Firenze Dario Nardella e dell’Assessora Educazione e Welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro, dal Cardinale Giuseppe Betori Arcivescovo di Firenze, dalla Vicepresidente della Regione Stefania Saccardi e da Serena Spinelli, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Toscana. Dopo di loro è salito sul palco Luigi Salvadori, Presidente Fondazione CR Firenze, Marco Esposito, Presidente della delegazione Cesvot di Firenze e Matteo Biffoni, Sindaco di Prato.

È stata poi la volta di Adriana Barbecchi, Presidente Acisjf Firenze, Giuseppe Spinelli, Presidente ATT e Simone Mauro, con il padre Enzo, che hanno spiegato come è nato il progetto e quali sono state le motivazioni alla base delle pubblicazioni. Ha concluso l’evento con il suo intervento Don Luigi Ciotti.

Il sindaco Dario Nardella è intervenuto con un video saluto. “Voglio ribadire l’impegno a sostenere il mondo dell’associazionismo fiorentino con una giornata come quella di oggi.   – ha fatto presente il sindaco Nardella – E voglio ricordare il grande lavoro di Acisjf Firenze, un’associazione che festeggia 120 anni, fatti di dedizione, vicinanza di ascolto e di supporto, in particolare alle nuove generazioni. Tanti progetti realizzati e numeri impressionanti: se a questi si affianca l’esperienza della struttura di Casa Serena si comprende appieno quanto articolata e ramificata è stata la sua attività, grazie all’impegno della presidente Adriana Barbecchi, donna di grande spessore umano che con gentilezza ed empatia ha sempre saputo essere accanto ai più fragili. Così come Att è da sempre una realtà in prima linea. Un sincero ringraziamento ai protagonisti di questa giornata, ad Acisjf, a Att, a tutti i volontari che si sono impegnati in questi anni e a coloro che verranno”. 

“Una giornata in cui attraverso la presentazione di questi libri si celebra il mondo del volontariato e l’attenzione della nostra città dà alle persone più fragili: il legame che si è creato in questi anni con Acisjf e Att lo dimostra. – ha evidenziato l’assessore al Welfare Sara Funaro – Pensando ad Acisjf, 120 anni sono tanti e sono un pezzo di storia della nostra Firenze costruiti grazie a donne e uomini che si sono dedicati anima e corpo a quelle persone ‘invisibili’ con una dedizione straordinaria. Penso a Adriana Barbecchi e al suo straordinario esempio. L’incontro con Att non è stato casuale, è il risultato di una comunione di passioni e intenti purtroppo necessario per intervenire su fragilità che spesso si acuiscono. E per questo Att ha saputo mettere in campo attitività a 360 gradi proprio per adattarsi alle esigenze delle persone che avevano bisogno. La forza di queste realtà è sempre stata mantenere la purezza del volontariato lavorando al fianco di tutte le istituzioni cittadine, una collaborazione fondamentale. Sono particolarmente orgogliosa che qui a Palazzo Vecchio si possano raccontare queste testimonianze”.

“Nell’esprimere a tutti Voi, Acisjf e Att, il mio vivo compiacimento per l’impegno con cui vivete la vostra missione – ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze – concludo con le parole di Papa Francesco: Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura delle persone con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, delle donne, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”.

“Il libro che oggi presentiamo – afferma la Presidente di ACISJF Firenze Adriana Barbecchi – è una preziosa testimonianza di esperienza di lavoro in sinergia fra le Istituzioni sociali fiorentine e le associazioni di volontariato.

Una realtà importante da portare avanti sempre meglio perché è un faro e dà speranza per rispondere alle difficili situazioni sempre nuove. ACISJF può raccontare oltre un secolo di marginalità: pensate che spaccato incredibile di questa realtà sociale!”

“I punti fermi – continua Adriana Barbecchi – che hanno accompagnato e dato vita da sempre al nostro operare sono tanti, soprattutto ASCOLTO, ACCOGLIENZA E FORMAZIONE.

Certamente Acisjf dà molta importanza all’ascolto, un ascolto attento, capace di creare nella persona fiducia, speranza e consapevolezza delle proprie potenzialità, coinvolgendola in un percorso di formazione. La formazione diventa un mezzo indispensabile per superare un aiuto di sola emergenza. È questa la bussola che indica un cammino non assistenziale. I corsi di italiano che ultimamente hanno visto l’iscrizione di più di 900 persone in un anno, sono una risposta concreta per iniziare un percorso di autonomia. Inoltre, offriamo corsi di inglese, alfabetizzazione digitale, corsi di formazione lavoro, orientamento e avviamento al lavoro e, sempre gratuitamente, un sostegno medico, psicologico e legale. “

 “Dopo 120 anni, la nostra sede non è più accanto ai binari ma è rivolta verso la città, che abbiamo sempre amato concretamente con un servizio silenzioso, serio e appassionato: un osservatorio eccezionale per la marginalità…nell’arco degli ultimi venti anni hanno avuto accesso ai servizi di Acisjf più di 80.000 persone, provenienti da oltre 140 paesi diversi; 10.000 iscritti ai corsi di formazione; 10.000 interventi di accoglienza; più di 80.000 interventi di orientamento e sostegno alla ricerca del lavoro; 7.000 interventi di supporto al disbrigo di pratiche burocratiche e supporto legale; 5.000 azioni di promozione e prevenzione dalla propria salute; 5.000 interventi di segretariato sociale. Dal 2005 nella struttura di accoglienza Casa Serena sono state accolte 1082 persone di cui 320 bambini.”

“Con le Istituzioni, che ringrazio, – conclude la Presidente – vorrei continuare a portare avanti i comuni progetti e costruire insieme la nostra comunità. Firenze è portatrice di arte e cultura, ed è sensibile e attenta ai bisogni della comunità solidale: potrebbe davvero essere simbolo di una cultura del sociale da condividere. Basta pensare ai nostri Sindaci: l’amore per la nostra città è così vivo nel mondo che potrebbe coinvolgere ed essere segno, perché Firenze è amata da tutto il mondo.”

“Sono molto felice – ha detto Giuseppe Spinelli, Presidente dell’Associazione Tumori Toscana – di poter presentare il volume “Storie e Testimonianze” che nasce con l’intento di raccontare le varie anime che compongono la nostra realtà. Un’associazione di volontariato è come una grande famiglia in cui ciascuno ha il suo ruolo e dà il proprio contributo per un percorso comune di crescita e miglioramento. L’ATT è nata nel 1999 per curare gratuitamente a domicilio i malati di tumore e all’inizio eravamo pochi volontari animati da tanto entusiasmo e buona volontà. Oggi sono più di 300 i volontari che ogni giorno prestano la loro attività in diversi ambiti- dall’ufficio alle campagne di piazza alla compagnia a casa dei malati – ed è soprattutto grazie a loro se la nostra Associazione è cresciuta ampliando la propria attività. In questi anni siamo passati dalle 10 richieste di assistenza del primo anno alle 1260 del 2021 e sono oltre 18.000 le persone che hanno ricevuto cure ed assistenza domiciliari gratuite. Ogni giorno il nostro staff, formato da medici, psicologi, infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapista e nutrizionista, entra nelle case di oltre 300 malati per garantire delle risposte sempre più adeguate ai loro reali bisogni e farli sentire sicuri e protetti”.

“Spero – ha proseguito il Dottor Spinelli- che queste pagine servano a far conoscere meglio la nostra attività e il nostro impegno e a far capire la difficoltà ma anche la bellezza di ciò che facciamo ogni giorno per curare i malati oncologici e per migliorare la loro qualità di vita e quella dei familiari; portando sempre avanti il nostro obiettivo principale che è quello di non lasciare mai solo nessuno malato di tumore”. 

“Ringrazio di cuore – ha concluso – la Presidente di Acisjf Firenze Adriana Barbecchi, da sempre impegnata nel promuovere la cultura del dialogo e del confronto, per averci coinvolto in questo progetto e il mio ringraziamento profondo va anche al giovane Simone Mauro e alla sua famiglia per aver aderito anche loro con grande entusiasmo ed emozione”.

“Nel 2016 Simone è stato colpito da una rara forma di sarcoma di Ewing e dalla Calabria siamo arrivati a Firenze all’Ospedale Meyer – ha raccontato Enzo Mauro, padre di Simone -. Da quel momento oltre alle cure per la malattia sono iniziate anche le cure per l’anima, perché Simone si stava spegnendo e allora io, mia moglie e il fratello abbiamo iniziato ad organizzare visite ed escursioni alla scoperta delle città e delle opere d’arte della Toscana che potessero risvegliare in lui quella passione per la bellezza che da sempre avevamo cercato di trasmettergli”.

“Poi – ha proseguito Enzo- la sua insegnante della scuola del Meyer ebbe l’intuizione di proporci di scrivere la storia di questi tour, di realizzare una guida con foto e appunti di viaggio; e in quel momento la luce si è accesa davvero. Adesso nutriamo un sogno: quello di creare in ospedale un percorso di accompagnamento alle famiglie che includa la terapia della bellezza così come l’ha vissuta Simone insieme a noi. Perché è importante trovare degli spazi fisici e mentali in cui uscire dalla malattia”.

Ha concluso l’evento Don Luigi Ciotti: “Il volontariato è l’architrave portante della cittadinanza. Cittadino e volontario dovrebbero essere sinonimi, ci auguriamo che sia così”. Don Ciotti ha detto “che non sei cittadino se non sei una persona volontaria, non sei un cristiano se non ti dai da fare per costruire verità, giustizia, libertà, dignità per tutte le persone”.

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